Riccardo Pavia, un cittadino qualsiasi, come si definisce scrive:
"Sono anni che la 'questione' Acquasola viene discussa, ed oggi siamo ormai giunti ad un momento cruciale. Tra un pò verrà violentata, rovinata, ingabbiata, mutilata, per la realizzazione di, provate un po ad indovinare: ma di un mega parcheggio sotterraneo a tre piani! E poi pagano degli specialisti per fare in modo che la circolazione automobilistica non tocchi il centro .. ma se ci costruite dentro un mega parcheggio! Stupidità o più semplicemente e tristemente, speculazione?!
Venerdì grande manifestazione di cittadini. Tanti i comitati ambientalisti promotori, ma la questione e la partecipazione è innanzi tutto nell'interesse dei cittadini che ormai, di fronte al valore del cemento e delle automobili (in ultima analisi il valore del prfitto fine a se stesso), pare abbiano sempre meno diritti civili e sempre più doveri (tasse e gabelle in questo stato non mancano mai).
E poi da cosa nasce cosa, se impariamo a far rispettare i nostri diritti, vedrete cha anche altre cose si muoveranno (giardini di plastica).Questo è l'articolo uscito sul Secolo XIX di Domenica:
"MANIFESTAZIONE e corteo, venerdì prossimo alle 16, «contro l'attacco finale degli speculatori prima delle ruspe». Venerdì pomeriggio, in piazza De Ferrari, si sono dati appuntamento i comitati che, in varie zone della città, sono sorti per contrastare progetti edilizi: nuove case e nuovi autosilo interrati. In prima fila, ci saranno gli attivisti dei comitati che si battono contro i parcheggi previsti a Villa Rosa (Pegli) e sotto il parco dell'Acquasola. «Sfileremo da piazza De Ferrari lungo via Fieschi, via XII Ottobre, tappa alla Acquasola e ritorno a De Ferrari passando per Corvetto e piazza Fontane Marose», dice Andrea Agostini, responsabile del circolo "Nuova Ecologia" di Legambiente e portavoce del comitato contro il park in pieno centro. La giunta ha manifestato, da mesi, l'intenzione di bloccare il progetto offrendo ai costruttori della "Sistemi parcheggi srl" un'area alternativa. Che è stata individuata in via Casaregis, allo sbocco in corso Italia: area definita ad alto rischio alluvione nel Piano di bacino della Provincia. Ma che il Comune è convinto possa essere "riclassificata" come zona edificabile grazie ai lavori in corso sul Bisagno, che avrebbero notevolmente ridotto il pericolo di inondazione.
«Mi pare una procedura piuttosto lunga - riprende Agostini - Intanto i costruttori reclamano i loro presunti diritti a costruire su una serie di aree verdi della città. Ma, a differenza degli avvocati del Comune propensi a dare il via libera alle ruspe, noi riteniamo che la giunta possa revocare, in qualsiasi momento e senza penali, le autorizzazioni edilizie nel nome dell'interesse generale».
Gli ambientalisti stanno conducendo una serrata battaglia legale per bloccare le operazioni più controverse. «In pochi mesi - ricorda Agostini - abbiamo già vinto cinque ricorsi per i progetti di via Puggia, Forte San Martino, via Camilla, via Jenner e via Majorana, tutti a Levante. Questo dimostra che i tecnici di Tursi hanno sbagliato a concedere i permessi ed è a loro che chiederemo i danni, prima che ai politici». L'offensiva giudiziaria non si arresta: «Entro un mese sarà emessa dal Tar la sentenza su Villa Rosa: anche in questo caso, a nostro parere, la licenza edilizia è stata concessa in maniera illegittima e può tranquillamente essere ritirata». Gli ambientalisti minacciano un altro ricorso al Tar per via Copernico, a Borgoratti, «dove cinquemila metri quadrati di uliveto potrebbero essere cancellati per far posto a 17 parcheggi». «Cosa fa il Comune per tutelare il diritto dei cittadini alla qualità della vita?», si chiede Agostini: «Alla giunta chiediamo di rispettare le promesse elettorali non favorendo le speculazioni edilizie secondo la linea tracciata da Renzo Piano: ovvero, costruire sul costruito senza toccare più il verde e, semmai, ampliandolo».
V. G."Questo invece l'appello ufficiale del Comitato Acquasola:
FERMIAMO LE RUSPE ALL'ACQUASOLA
Oggi l'iter burocratico per far costruire alla Concessionaria “sistema parcheggi s.r.l.” un grandissimo parcheggio a più piani nel terreno dove oggi sorge il parco dell’Acquasola è concluso. Il progetto prevede che il terreno del parco, nella metà a lato mare, sia scavato in profondità; che nell'enorme fosso venga costruito un edificio interrato di tre piani destinato a parcheggio; che sul tetto di tale edificio, al livello del suolo attuale, venga deposto uno strato di un metro e mezzo di terra ove piantare degli alberelli, invitabilmente destinati a rimanere piccoli per la mancanza di radici in profondità.
Dal tetto del palazzo sotterraneo spunterebbero dei grandi fumaioli destinati al ricambio dell'aria nell'enorme parcheggio, dove circolerebbero costantemente migliaia di auto, richiamando traffico nel centro cittadino. Il cantiere è previsto per la durata di 3 anni dai costruttori; tutti sappiamo che durerebbe almeno il triplo, che invaderebbe tutto il parco con mezzi enormi, che sarebbe la fine del parco per sempre.IL MEGA PARCHEGGIO: il parcheggio nel sottosuolo dell’Acquasola prevede la realizzazione di 468 posti auto (di cui 147 pertinenziali in concessione novantennale e 321 a rotazione in concessione per 60 anni).
OGGI GLI SPECULATORI GIUNGONO ALL'ATTACCO FINALE PRIMA DELLE RUSPE: IL COMUNE DI GENOVA, LA SOPRINTENDENZA, TUTTI HANNO COMPLETATO LE LORO SCARTOFFIE: IL PROSSIMO ATTO SONO LA LICENZA EDILIZIA E GLI SCAVI.
Cosa fare? il Comune? Favorirà gli speculatori o tutelerà il bene pubblico?NOI CHIEDIAMO CHE MANTENGANO LE PROMESSE ELETTORALI: IL COMUNE DEVE REVOCARE LA CONCESSIONE PER IL PARCHEGGIO.
FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE. NO AL PARCHEGGIO.
VENERDI' 14 MARZO ALLE ORE 16 MANIFESTAZIONE PUBBLICA A PIAZZA DE FERRARI VENITE TUTTI.Abbiamo resistito anni, non ci arrenderemo adesso.
COMITATO ACQUASOLA
http://it.geocities.com/acquasola/
COORDINAMENTO COMITATI GENOVESI - Coo.comi.ge
http://it.groups.yahoo.com/group/coocomige/Ed ora un piccolo estratto della storia di questo 'giardino storico':
L’Acquasola è stato il primo giardino pubblico di Genova e uno dei primi in Italia. Tra il 1320 e il 1347, su parte della spianata dei giardini, era stata edificata una cinta muraria difensiva che venne demolita per la costruzione delle nuove mura cinquecentesche progettate dall’architetto militare Olgiati (1536). Il paesaggio comprendeva chiese e conventi. La zona fu considerata bosco sacro fino al 1468 ed era nota fin dai tempi di Luigi XII per convegni galanti; successivaniente vi lavorarono artigiani provenienti da altre città come fonditori di vetri e cristalli.
Nel 1633 furono costruite nuove mura non più a scopo difensivo e la zona divenne una discarica dei detriti provenienti dalle demolizioni effettuate in via Balbi e in via Giulia (l’attuale via Venti Settembre). Vi venivano seppelliti i corpi degli animali da lavoro, ma anche le vittime della peste del 1656. Così si accumularono i cosiddetti mucchi (la possibilità che questi detriti contengano cocci provenienti da tombe antiche è per questo molto alta). I mucchi avevano dato origine ad un terreno incolto, utilizzato nel tempo per lo svago con il gioco della pallamaglio e per le esecuzioni pubbliche.
Intorno al 1818 con la demolizione della chiesa e del convento medievale di San Domenico, sito sull’area dove attualmente insiste il Teatro Carlo Felice, i detriti vennero a colmare il fossato adiacente alle mura. Nel 1820-21 fa adottato il progetto del Barabino e la zona dìvenne una "amena passeggiata pubblica". La banda musicale vi teneva concerti e tutta Genova vi veniva a passeggio.
Nel 1974 in viale Quattro Novembre fu trovato un paleosuolo contenete ceramica attica. In gran parte della collina tra Santo Stefano, via Bartolomeo Bosco e il Palazzo di Giustizia, si sono trovate tombe a cremazione di una necropoli che si estendeva firmo all’attuale piazza De Ferrari, databile tra il VI e il III secolo a.C. Nel viale che conduce all’Acquasola, all’ombra dei lecci, si trovano i busti dei poeti dialettali Martin Piaggio e Nicolò Bacigalupo, voluti e pagati con l’obolo della popolazione nei primi decenni del Novecento.
Il parco dell’Acquasola, il cui toponimo risale al Medioevo, è un giardino storico che presenta un interesse pubblico e deve essere considerato alla stregua di un monumento vivente degno di tutela e di restauro, secondo quanto prescritto dalla Carta di Firenze del 1981 che, all’art.14, vieta espressamente la costruzione di parcheggi. Questo giardino è stato dichiarato sito di importante interesse già nel 1934 con apposito decreto tuttora in vigore.
Concludo con una serie di link utili all'approfondimento del tema:
i promotori: http://it.geocities.com/acquasola/indici/comitato.html
utile documentazione sulla questione: http://it.geocities.com/acquasola/indici/documenti.html
rassegna stampa: http://it.geocities.com/acquasola/indici/stampa.html
wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Parco_dell'Acquasola
sito dell progetto sistema parcheggi: http://www.acquasolapark.it/
la spianata: http://www.fosca.unige.it/wiki/index.php/Spianata_dell'AcquasolaRiccardo Pavia, un cittadino qualsiasi..."
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